________________________________________________________
LA PRIMA BATTAGLIA VA ALLE 29”, MA LA GUERRA E’ ANCORA LUNGA Mountain Bike - Notizie da pianetamountainbike.it
Riflessioni tecniche sulle due dimensioni utilizzando alcuni scatti particolari della XX Maremma Cup
La XX Maremma Cup 2011, l'evento Xc più importante d'inizio anno, ha ufficializzato l'ingresso delle 29ertop rider hanno scaricato dai furgoni Mtb da 29 pollici. Alcuni utilizzandola solo per test comparativi, altri invece l'hanno scelta per schierarsi in griglia e anche, vincere. nella disciplina olimpica, dopo che lo scorso anno solo alcuni "illustri pionieri" avevano scelto di gareggiare con le ruote grandi. C'è stato un gran fermento. Tutti i
ANCHE FONTANA CAMBIA IDEA
I "padroni di casa" del team Scott Swiss Power (la manifestazione è ideata e organizzata dal team manager Thomas Frischneckt), tra le cui fila militano il campione svizzero Nino Schurter e Florian Vogel ha approfittato delle due settimane in Toscana per effettuare numerosi test e prove. I risultati di questa serie di prove non hanno dato un risultato netto, Vogel è stato conquistato dal nuovo standard, tanto da aver trionfato nella gara di domenica, proprio davanti al suo compagno di squadra, l'ex campione del mondo Schurter, che non ha voluto abbandonare la classica 26 pollici, giudicandola ancora più esplosiva e efficace sui tracciati nervosi delle moderne gare Xc.
Il campione italiano Marco Aurelio Fontana ha effettuato qualche giro del tracciato in sella alla Flash 29erbig wheels". In una fresca intervista post Maremma, ipotizza addirittura che la 29er sarà il futuro della Mtb, perlomeno fino a escursioni di 140millimetri. senza però sceglierla il giorno della gara. Ne è stato positivamente colpito, ricredendosi su quanto affermato da lui stesso qualche mese fa riguardo le "
Josè Antonio Hermida, campione del mondo Xc in carica, si è schierato al via della XX Maremma Cup in sella alla nuovissima Merida Big Nine, una front in carbonio da 29 pollici ultra leggera e con soluzioni all' avanguardia come il perno passante posteriore, con standard 142x12 millimetri. In gara l'iberico è stato ritardato da noie meccaniche, ma ha dato spettacolo con recuperi e sorpassi magistrali, un test positivo con le ruote grandi (scelte anche per la prossima Cape Epic), anche se Hermida ha detto di essersi sentito un po' "impacciato" in alcuni tratti del percorso, in particolar modo sugli stretti tornanti del toboga in discesa che si trovava nella prima parte del tracciato.
NON CAMBIA SOLO IL DIAMETRO DELLA RUOTA
Senza dubbio la XX Maremma Cup è stato solo l'inizio di una stagione che si prospetta "calda" dal punto di vista tecnico. Si sta affacciando all'orizzonte una nuova filosofia di intendere la Mtb agonistica: non è solo il diametro della ruota che differisce. Le 29er pare richiedano uno stile diverso di conduzione, diversi assetti, diversi manubri, diversi rapporti, nuovi riferimenti insomma. Anche tra i top rider c'è chi ha già apprezzato e sposato il nuovo standard e chi invece lo guarda ancora con sospetto, disorientato da un cambiamento abbastanza radicale. Proprio per cercare di approfondire meglio questo cambiamento abbiamo provato ad analizzare alcuni di questi aspetti utilizzando proprio alcuni scatti della XX Maremma Cup.
Qui sopra possiamo osservare Florian Vogel in azione. Lo svizzero probabilmente si è dimostrato il più "integrato" con la 29": corpo centrato, baricentro basso e braccia che vanno a stringere una curva flat più larga del normale. L'assenza di appendici potrebbe confermare la teoria della scarsa efficacia delle azioni sui pedali sulle ventinove, in favore di una pedalata seduta più costante e rotonda.
Ancora Vogel, azione da seduto, tipica della 29, apparentemente statica e "rilassante".
In questo scatto Nino Schurter affronta, in sella ad una 26 pollici, lo stesso tratto di Vogel. Possiamo notare come lo svizzero si alzi sui pedali per imprimere forza all'azione.
Nella foto sopra Vogel è impegnato negli stretti tornanti della discesa di Janes. Si nota la presa larga sul manubrio che permette una posizione in bici ottimale, di conseguenza la traiettoria è pulita ed efficace. Dallo scatto traspare velocità, buon grip di entrami i copertoni e un ottimo feeling col mezzo.
Possiamo invece osservare ora Josè Hermida nella stessa curva. La traiettoria e l'impostazione del corpo sono molto differenti. L'iridato appare più "macchinoso" rispetto allo svizzero. Interessante da notare la posizione delle braccia e delle mani più raccolta, dovuta a un manubrio più stretto e alla presenza delle appendici.
Sullo stesso tornante Schurter, con ruote da 26". La traiettoria è simile a quella di Vogel, c'è grande impegno, la ruota anteriore è leggermente in sottosterzo e le braccia devono lavorare di più per mantenere la traiettoria.
Infine è interessante notare (foto sopra) come nelle 29" il corpo del ciclista sia "affogato" all'interno della bici, tra le due ruote. Le immagini ritraggono prima Vogel poi Shurter nello stesso tratto. Rispetto alla 26" i foderi bassi del carro della 29er sono più inclinati rispetto al terreno, protesi verso il movimento centrale che risulta più in basso rispetto alla linea immaginaria che congiunge i due mozzi. Questa soluzione tecnica permette di abbassare l'intero baricentro della Mtb e questo è uno dei principali punti di forza del nuovo standard.
Se sia meglio o peggio è ancora troppo presto da dire, ma di sicuro il 2011 vedrà, anche nell'Xc, due fazioni ben distinte: da un lato biker 29" e dall'altro biker 26". Sarà una lotta che troverà il suo epilogo e il suo verdetto solo a Champery, ma noi non manchere mo di raccontarvi ogni singola battaglia.
Testo: Riccardo Checcaglini
Foto: Alessio Gennai, Matteo Olivotto
Riccardo Checcaglini - 16 marzo 2011
Vi no Pianeta Mountain Bike
voltar
Interessante texto, tenho algumas boas duvidas sobre as 29", texto deu algumas esclarecidas. Grande abraço amigos
ResponderExcluirAchei excelente, tbém! Aqui, o pessoal tem muito medo, ainda... mas, as 29 tão aí e vão ocupar espaço!
ResponderExcluirAbração Off Roads!